L’APOSTOLO PAOLO A CEFALONIA
E’ sempre stato molto vivace il dibattito sulle origini della cristianizzazione di Cefalonia, in quanto la comunità cristiana presente nell’isola fu la prima a costituirsi nell’area compresa tra la Grecia continentale e l’Italia. L’ipotesi più accreditata è che il cristianesimo sia arrivato nell’isola grazie ai commercianti cefaloniti.
Nel 1987, il ricercatore tedesco Heinz Warnecke, nella sua tesi di dottorato all’Università di Brema, Il vero viaggio verso Roma dell’apostolo Paolo, sostenne che il nome Melite presente negli Atti degli Apostoli (nel capitolo 27, 28) non è quello di Malta, bensì quello di Cefalonia e che quindi sia stato lo stesso san Paolo a cristianizzare l’isola.
Vi furono, in seguito, sei conferenze scientifiche internazionali (1993- 1996-1999-2005, 2009 e 2013) nelle quali vennero presentati numerosi e vari argomenti di tipo naturale e storico che hanno validamente dimostrato che Cefalonia è la Melite degli Atti degli Apostoli e Pessada (la Baia “Agios Sostis”) è il luogo dove vi fu il naufragio e il salvataggio di san Paolo.
Oggi l’ipotesi scientifica sta guadagnando terreno. Molti editori all’estero, sia protestanti che cattolici, nella traduzione del Nuovo Testamento, considerano Cefalonia e non Malta la Melite degli Atti degli Apostoli.
Il 17 agosto 1996, a Pessada, è stata fondata e costruita la nuova chiesa dedicata a san Paolo sulle fondamenta di due chiese paleocristiane erette in onore dell’Apostolo e, in ricordo del salvataggio di san Paolo e del suo soggiorno. Nel 1999, in occasione della Terza Conferenza scientifica sul tema, l’allora arcivescovo di Grecia Christodoulos consacrò la chiesa.
Nella Chiesa si celebra due volte l’anno: il 29 giugno in memoria dell’apostolo Paolo e il 17 agosto si celebrano i Grandi Vespri in ricordo della ri-fondazione della chiesa.
Nell’angolo nord ovest della chiesa vi è un piccolo museo dedicato a questo argomento dove è possibile trovare materiale ed informazioni.
Traduzione : Milena - Markoutza - Messari